Domenico De Bernardi, dopo\naver percorso regolari studi\nelementari e secondari, assecondando il desiderio del padre, si iscrive alla facolt\u00e0 di Ingegneria a Pavia\nche frequenta per due anni. Nel\n1916 trova un impiego a Milano\npresso la ditta \u201cAnonima Lombarda\nFabbrica\u201d. Il lavoro d'ufficio gli lascia\npoco tempo per dipingere: quindi \u00e8\ncostretto a farlo di nascosto. Trascorre gli anni della Guerra fra l'impiego alla \u201cRomeo\u201d e lunghi soggiorni a Besozzo. Nel 1919 invia uno dei\nsuoi quadri alla Quadriennale di Torino dove viene accettato e premiato. Il fatto convince De Bernardi a\ndedicarsi completamente alla pittura. L'incontro con i pittori Aldo Carpi\ne Lodovico Cavaleri \u00e8 determinante\nper la sua decisione. Come pittore,\nnon avendo frequentato alcuna\nscuola d'arte, pu\u00f2 essere considerato autodidatta, ma grazie agli studi,\nacquisisce una profonda cultura\numanistica e scientifica che lo sorregge durante tutta la sua attivit\u00e0.\nDe Bernardi vive sempre a Besozzo, ma soggiorna parecchio, sia in\nItalia sia all'estero. Il genere prediletto fu il \u201cPaese\u201d, anche se fu attratto spesso, con risultati altrettanto significativi, dalla \u201cNatura Morta\u201d. Nel\nperiodo tra le due guerre egli \u00e8 stato\nconsiderato tra i maggiori artisti italiani e il suo nome compare molto\nspesso accomunato agli esponenti\npi\u00f9 noti delle arti figurative di quegli\nanni. Gli inviti a esporre alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di\nRoma, oltre che alla maggior parte\ndelle mostre nazionali e a non poche internazionali, attestano la stima\ndi cui ha goduto. Dopo la seconda\nguerra mondiale preferisce lavorare\nappartato, alieno dall'accostarsi a\nmovimento di radicale rinnovamento\ndi avanguardia, approfondendo i\ntemi che avevano sempre caratterizzato la sua pittura.
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T<\/span><\/b>ratto\nda \"Domenico De Bernardi, pittore della terra varesina\"<\/span><\/b> <\/span><\/b>di Giorgio Nicodemi <\/span><\/b><\/div>\"I quadri non hanno bisogno di commento; essi sono anche un invito a ricordare i luoghi, a controllare l'opera del pittore, per rivivere quell'aderenza spirituale che le opere hanno nel loro stretto rapporto fra il loro momento pittorico e il loro momento umano, nel loro valore di lode alla terra ed alle genti insubre<\/i>\".<\/i><\/span><\/p><\/div>\n\n
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Artista: Domenico De Bernardi (Besozzo, Varese 1892 - 1963)
Titolo: Paesaggio
Anno: 1979 -
STAMPA POSTUMA
Tecnica: serigrafia
Misura del foglio: 350x500 mm
Tiratura: 75 esemplari
N.B. La stampa è abbinata al catalogo della mostra "Domenico De Bernardi" a cura di Emilio Ghiggini, 1979, ed. GHIGGINI
Breve biografiaDomenico De Bernardi, dopo
aver percorso regolari studi
elementari e secondari, assecondando il desiderio del padre, si iscrive alla facoltà di Ingegneria a Pavia
che frequenta per due anni. Nel
1916 trova un impiego a Milano
presso la ditta “Anonima Lombarda
Fabbrica”. Il lavoro d'ufficio gli lascia
poco tempo per dipingere: quindi è
costretto a farlo di nascosto. Trascorre gli anni della Guerra fra l'impiego alla “Romeo” e lunghi soggiorni a Besozzo. Nel 1919 invia uno dei
suoi quadri alla Quadriennale di Torino dove viene accettato e premiato. Il fatto convince De Bernardi a
dedicarsi completamente alla pittura. L'incontro con i pittori Aldo Carpi
e Lodovico Cavaleri è determinante
per la sua decisione. Come pittore,
non avendo frequentato alcuna
scuola d'arte, può essere considerato autodidatta, ma grazie agli studi,
acquisisce una profonda cultura
umanistica e scientifica che lo sorregge durante tutta la sua attività.
De Bernardi vive sempre a Besozzo, ma soggiorna parecchio, sia in
Italia sia all'estero. Il genere prediletto fu il “Paese”, anche se fu attratto spesso, con risultati altrettanto significativi, dalla “Natura Morta”. Nel
periodo tra le due guerre egli è stato
considerato tra i maggiori artisti italiani e il suo nome compare molto
spesso accomunato agli esponenti
più noti delle arti figurative di quegli
anni. Gli inviti a esporre alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di
Roma, oltre che alla maggior parte
delle mostre nazionali e a non poche internazionali, attestano la stima
di cui ha goduto. Dopo la seconda
guerra mondiale preferisce lavorare
appartato, alieno dall'accostarsi a
movimento di radicale rinnovamento
di avanguardia, approfondendo i
temi che avevano sempre caratterizzato la sua pittura.
Tratto
da "Domenico De Bernardi, pittore della terra varesina" di Giorgio Nicodemi
"I quadri non hanno bisogno di commento; essi sono anche un invito a ricordare i luoghi, a controllare l'opera del pittore, per rivivere quell'aderenza spirituale che le opere hanno nel loro stretto rapporto fra il loro momento pittorico e il loro momento umano, nel loro valore di lode alla terra ed alle genti insubre".
Categoria Grafica GhigginiArte
* Sulla base della residenza in Italy. Le aliquote fiscali per gli altri Paesi saranno calcolate alla cassa. Prezzo al netto d'imposta: €98.36.